| afNews | Mercoledì 8 dicembre 2010 | Gatto Zeneise |
Ospite in questi giorni a Cagliari nell’ambito del III. festival internazionale Nues-fumetti e cartoni nel Mediterraneo (www.nues.it), tra gli altri c’ anche il discusso autore egiziano Magdy El-Shafee, del cui processo in patria contro la sua graphic novel ‘METRO’ avevamo già accennato in post precedenti. Accusato dalle autorità di utilizzare un linguaggio ‘osceno’ (e addirittura blasfemo(!), che nel 2010 è ancora un ottimo espediente per screditare le persone…non solo in Egitto!), in realtà il fumetto in questione avrebbe la vera colpa di gettare uno sguardo impietoso sull’attuale società egiziana, tra disoccupazione e corruzione, cinismo e dissoluzione dei costumi…insomma, tutto il mondo è paese, giusto? L’editore di El-Shafee fu vittima anche di intimidazioni e pestaggi da parte della polizia, e dopo molti rinvii dovuti all’inaspettata sollevazione popolare e intellettuale lèvatasi in tutto il mondo a favore dell’opera (efficacissimo l’appello via web dell’autore, capace di sensibilizzare l’opinione pubblica prima che i censori potessero tentare di ‘oscurare’ la vicenda) il processo si è concluso con la condanna alla distruzione di tutte le copie dell’opera e al pagamento di una multa di 5000 lire egiziane (700 euro ca.); ma ormai l’enorme richiamo suscitato in tutto il mondo dalla graphic novel ne consentirà la traduzione e la pubblicazione anche negli USA e in Europa. In un’intervista l’autore però dichiara di voler continuare a lavorare nel suo Paese, sperando che l’attenzione ottenuta sul tema della libertà d’espressione porti ad un maggiore dibattito e confronto sulle problematiche sociali che appaiono nel fumetto, e che fanno comunque parte della normale evoluzione di qualsiasi società. El-Shafee desidera tornare ai proprio progetti, non limitati al genere ‘di denuncia’ pur se sempre animati da un sincero desiderio di rinnovamento, tra cui una sorta di storia dell’Egitto attraverso le donne incontrare e amate nella sua vita. Maazel tov!!!