Descrizione
Primo e ultimo libro scritto da Phaswane Mpe, Benvenuti a Hillbrow è un viaggio sconvolgente attraverso le strade di Hillbrow, quartiere multirazziale di Johannesburg e microcosmo di tutto quanto v’è di contraddittorio, affascinante e doloroso nell’anima sudafricana del post-apartheid. È a Hillbrow che si intrecciano le storie di migranti provenienti dal resto del Sudafrica e da altri Paesi africani; la città è non solo l’aguzzino dei suoi spesso poveri abitanti, ma anche la generosa produttrice di un continuo spettacolo di vita offerto dal tessuto urbano sempre mutevole. A Hillbrow si incontrano i sogni infranti della giovinezza, la sessualità e i suoi costi imprevedibili, la xenofobia, il suicidio, la violenza pervasiva e la visione africana della vita che non termina con la morte ma continua a scorrere in un regno ancestrale. Oltre a essere un romanzo dedicato alla Johannesburg post-apartheid, Benvenuti a Hillbrow si presenta anche come una profonda riflessione sull’arte narrativa: l’atto di raccontare ha un ruolo fondamentale nel corso di tutta la storia, tra i cui personaggi vi sono romanzieri mancati, studenti di letteratura, e poi donne di villaggio che subiscono gli effetti delle crudeli dicerie delle loro comunità, di partenza e di arrivo. Tutto questo fa di questo libro una metanarrativa, una storia sull’arte di raccontare. Nel 2014 Benvenuti a Hillbrow è stato ripubblicato nella Picador Africa Classics collection, collana della Pan Macmillan inaugurata in occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Mpe.
Phaswane Mpe (1970–2004) è uno dei maggiori talenti letterari del Sudafrica post-apartheid. La sua lucidità nell’affrontare le ansie della società sudafricana dopo la fine dell’apartheid continua a ispirare lettori che cercano di riflettere sui vecchi e i nuovi problemi del Sudafrica, e il suo stile ha segnato molti scrittori africani di colore. Vero fenomeno letterario nazionale in Sudafrica, Mpe è morto di AIDS a 34 anni. Benvenuti a Hillbrow è il suo primo e ultimo romanzo.
Leggi [qui] un estratto del primo capitolo
“Nell’immaginario letterario sudafricano, Hillbrow è venuto a rappresentare tutto ciò che di spaventoso e promettente ha il nuovo Sudafrica; esso è al tempo stesso la scena attraverso cui prendono vita storie di droga, criminalità e xenofobia nei confronti degli immigrati, e ciò che i teorici chiamano con entusiasmo ‘Afropolitan’. Hillbrow è uno spazio che trascende i confini nazionali.” New York Times
“La rappresentazione di Hillbrow è il punto di forza di questo romanzo, e nel reticolato fitto delle strade di questo quartiere respingente per molti e accogliente per altri vengono tracciati i vizi e le virtù della città postcoloniale attraverso una campionatura di personaggi eterogenei che ricorda le gallerie di caratteri dickensiane” Maria Paola Guarducci – Il Manifesto
“Una lettura straziante e rivelatrice dalla profonda carica umana su una generazione perduta aggrappata al cemento della città in cui è stata sepolta” Mail & Guardian
“In mezzo alla confusione della politica, un avvincente dramma sull’amicizia, la famiglia e il tradimento raccontato con stile veloce e travolgente” Booklist
“Un vero fenomeno della letteratura sudafricana” Ghirmai Negash
“Un grande libro” Imraan Coovadia
“Un essere umano è una bestia che quando viene messa alle strette getta via le armi e lotta con la lingua…” Phaswane Mpe
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