| Il Denaro | Martedì 28 luglio 2009 | Al-Ghitani |
”In Egitto, almeno sul piano culturale esiste una vera democrazia. Oggi, infatti, chi scrive puo’ criticare liberamente il potere. Sotto Gamal Abd el-Nasser o durante il governo di Anwar al-Sadat, invece, vergare una sola riga contro il regime poteva costare la libertà”. La pensa cosi’ lo scrittore egiziano Gamal Al-Ghitani, fondatore e direttore dal 1993 del settimanale Akhbar al-Adab (Notizie letterarie), una delle riviste letterarie piu’ autorevoli del mondo arabo, che ha lanciato autori noti anche in Occidente come Ala Al-Aswani (Palazzo Yacoubian, 2006, Feltrinelli). Classe 1945, personaggio poliedrico, Al-Ghitani inizia come disegnatore di tappeti (oggi e’ considerato uno dei massimi esperti), per poi diventare giornalista del quotidiano Akhbar al-Yawm e seguire come corrispondente di guerra i conflitti arabo-israeliano (dal ’68 al ’73), libanese e iracheno-iraniano. ”Il panorama letterario egiziano di questi anni – afferma – e’ molto cambiato. Negli anni ’60 venivamo arrestati, come lo fui io, tra il ’66 e il ’67, per avere criticato il regime nasseriano”. I giovani autori di oggi, prosegue, hanno coraggio, sono prolifici e hanno introdotto nuovi stili. La letteratura, dice Al-Ghitani, ha fatto un balzo in avanti. ”Si parla di sesso e della situazione sociale in cui versa il Paese, si racconta la periferia e la vita nelle campagne”. Quel che manca, pero’, e’ la critica letteraria, ”perche’ il livello culturale del Paese e’ basso”. Al pari di Naghib Mahfuz, che lo incoraggio’ a intraprendere la strada della scrittura, anche Gamal Al-Ghitani e’ un ‘cronista del Cairo’. A lui si deve l’introduzione del romanzo storico, di cui il libro-denuncia contro la tirannia e l’oppressione ‘Zayni Barakat. Storia del gran censore della citta’ del Cairo’, e’ un esempio (1997, Giunti editore). Figura predominante nel panorama letterario egiziano, nessun autore egiziano sembra potere superare il paragone con il premio Nobel Mahfouz. ”Scrittori come lui non ve ne sono, ma ne esistono di molto bravi”, fa notare Al-Ghitani. ”Sono comparsi – dice pero’ – tanti autori leggeri, i cui libri, supportati da una grande distribuzione, ma privi di alcun valore letterario, diventano best-seller”. Testi, sostiene, ”che durano quanto un Kleenex: come ‘Taxi‘ di Khaled Al Khamissi (2008, Il Sirente) o a ‘La prova del miele’ (2008, Feltrinelli) della siriana Salwa al-Neimi”. Scritti che vendono molto bene anche in Occidente. ”Al-Neimi – rimarca sarcastico – ha avuto una distribuzione piu’ importante di Mahfouz, ma questo non significa certo che scriva come lui”.
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