| L’Opinione delle libertà | Sabato 24 luglio 2010 | Maria Antonietta Fontana |
Ahmed Nagi, che ci giunge questo nuovo libro tradotto in italiano a cura del Sirente, una giovane società editrice molto attenta alle novità, e soprattutto a quelle provenienti dal mondo letterario in lingua araba. E qui sta la prima particolarità dell’opera, visto che di certo l’Egitto non brilla per le espressioni di libertà letteraria, ma che proprio l’utilizzo della rete in questo modo ha consentito una flessibilità espressiva e un fermento finora sconosciuti. Per chi abita a Roma, del libro verrà fatta una presentazione con lettura il prossimo 29 luglio, nei giardini di Castel S. Angelo, alle ore 22. Saranno presenti tra gli altri le giornaliste Elisa Pierandrei e Donatella Della Ratta, esperte di nuovi media arabi e l’arabista Isabella Camera D’Afflitto, docente di Lingua e letteratura araba all’Università La Sapienza di Roma. Rogers si presenta da subito come un tentativo di “letteratura integrata”, nel senso che l’autore consiglia di effettuarne la lettura tenendo possibilmente in sottofondo il mitico “The wall” dei Pink Floyd. Il libro è decisamente inconsueto. Sull’onda della memoria, il lettore viene trascinato attraverso l’infanzia, l’adolescenza e la maturazione del protagonista; vede sfilare accanto a sé alcuni personaggi che restano impressi nella memoria ma soprattutto viene trasportato dentro e fuori una dimensione onirica e trasformista, in un mondo popolato da balene, draghi divorati dal sole, robot da guerra, ed in cui le note dei Pink Floyd vengono parzialmente coperte dagli esercizi al pianoforte di una bimba sconosciuta, durante i tempi della guerra. Tutto questo e molto altro, in un Cairo a momenti affascinante, ed in altri sordido e maleodorante, tra la città e le rive del mare, dove ogni immagine è pretesto per rievocarne un’altra e un’altra ancora, senza ordine cronologico, come semplice flusso inarrestabile di ricordi e sensazioni. E’ tutto filtrato in una dimensione immaginata soltanto, o rivissuta attraverso le nebbie del ricordo? Il dubbio che resta al lettore, tra il fumo delle canne, la polvere, il putridume marcescente del drago sepolto sotto le case, è che tutto sia soltanto un sogno, e che l’assurdo che pervade il libro dalla prima all’ultima pagina sia solo l’ennesimo tentativo per sfuggire ad una realtà oppressiva e opprimente, insomma, un’estrema ed appassionata rivendicazione di libertà.
Il ventunesimo secolo si percepisce spesso come già proiettato nel futuro. Come tale, si caratterizza per la ricerca continua di nuovi mezzi espressivi. Internet costituisce una di quelle modalità espressive e di comunicazione più innovative; con Internet è nata e proliferata la figura dei blogger. Se vi collegate, ci sono blog praticamente su qualsiasi argomento, che stimolano le discussioni soprattutto tra i giovani. E’ proprio da uno scrittore della generazione dei “blogger”,