| La Repubblica | Mercoledì 8 aprile 2009 | Francesca Caferri |
Le infermiere egiziane dovranno lavorare a viso scoperto. Oppure saranno licenziate. Il ministero della Salute egiziano mette la parola “fine” a un dibattito che va avanti da mesi, presentando in Parlamento una legge che vieta alle addette all’ assistenza dei pazienti di presentarsi a lavoro con il niqab, il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi ed è accompagnato da guanti neri sulle mani. «Chi non toglie il niqab dovrà andarea casa», ha detto il ministro della Salute Hatam al Jabaly presentando la circolare che detta le nuove regole per le divise delle infermiere: potranno indossare una ampia camicia con un cappuccio legato al collo, che terrà coperti i capelli ma non il viso. In Parlamento due giorni fa al provvedimento si sono opposti i deputati che si riconoscono nei Fratelli musulmani. «È un diritto delle donne coprirsi il viso- ci spiega un loro portavoce – lo Stato non può minacciare quasi diecimila donne di licenziamento perché esercitano un loro diritto. E non ci sono prove scientifiche che dimostrino che un’ infermiera a viso coperto ha un rapporto diverso con i pazienti rispetto a una che lavora a viso scoperto». Il “no” del movimento si inserisce in un braccio di ferro che va avanti da tempo: nei giorni scorsi gruppi vicini alla Fratellanza hanno organizzato una manifestazione di protesta contro il governo e diversi studenti che vi partecipavano sono stati arrestati. Stessa sorte è toccata a un blogger accusato di diffondere posizioni islamiste. La questione del niqab agita la vita politica egiziana da mesi.A novembre il ministero della Salute ha promosso un’ indagine per capire quante, fra le operatrici sanitarie, lavorassero a viso coperto. I risultati sono stati giudicati allarmanti: la percentuale nazionale era del 10% – quelle che ora rischiano il licenziamento – ma in alcuni ospedali si arrivava al 35%, con picchi del 50%. E il 90% dei pazienti intervistati diceva di non essere d’ accordo con la pratica. Alla diffusione dei risultati seguì immediato l’ inizio delle polemiche: i Fratelli musulmani misero in guardia il governo da ogni tentativo di limitare l’ uso del niqab. Il ministero rispose che il velo integrale mette a rischio il rapporto di fiducia che deve esistere fra malato e personale sanitario. Ora, con la diffusione del nuovo regolamento sulle divise, si è arrivati alla contrapposizione finale. La battaglia è sintomatica delle forti tensioni che spaccano la società egiziana, dove l’ avanzata delle ideologie più conservatrici pare inarrestabile. «Nei miei anni in ospedale in Egitto non ho mai visto infermiere a viso coperto», commenta Nawal el Saadawi, medico, scrittrice e intellettuale costretta all’ esilio per le sue posizioni critiche verso il presidente Mubarak. «È un segno chiaro di quanto forti stiano diventando gli islamisti. Ma nessun paese dovrebbe lasciare che le infermiere si coprano il viso».