Il lettore medio (Vera Sodano, 9 aprile 2018)
Fuori da Gaza (Selma Dabbagh)
“Sì, quel posto! Che ne dici? Che ne dici di tornare a vedere in che condizioni è? – come se voltandosi abbastanza in fretta, dopo aver appena girato l’angolo, l’avrebbe ritrovato lì ad aspettarlo. Ma prima che le parole avessero il tempo di arrivargli alla bocca, si era già reso conto di quanto tutto fosse assurdo. Non sarebbe mai potuto tornare in quel posto, era stato sigillato per sempre, fatto saltare in aria con la dinamite, spianato con i bulldozer, tutto asfaltato e ora ci vivevano sopra altre persone.”
Selma Dabbagh (“Fuori da Gaza”, il Sirente 2017)
Come trascorre la tua vita se sei un abitante di Gaza? In “Fuori da Gaza” (edito da il Sirente), l’autrice Selma Dabbagh ci permette di averne un’idea attraverso le vicende di Rashid e Iman, i protagonisti del romanzo. Sono ragazzi e, come tutti i ragazzi, hanno speranze, coltivano sogni. Rashid è impaziente di lasciare Gaza e raggiungere Londra che per lui rappresenta non solo il proseguimento dei suoi studi, ma anche il ricongiungimento con la ragazza che ama, Lisa. Iman, sorella gemella di Rashid, è un’attivista e impiega il suo tempo alla ricerca di un modo concreto per dare il proprio contributo a beneficio della sua gente. E poi c’è Sabri, il loro fratello maggiore, costretto su una sedia a rotelle, che si divide tra la realizzazione del suo libro e i ricordi di una vita che ormai non esiste più; c’è Kahlìl, il migliore amico di Rashid, e la sua lotta quotidiana con una famiglia che non condivide le sue scelte, e Ziyyàd che porta il peso non solo del proprio ruolo politico ma, soprattutto, del mito rappresentato dai suoi genitori morti quando lui era molto piccolo. Ognuno di questi personaggi sembra affrontare una duplice battaglia: da un lato, la convivenza quotidiana con quanto accade intorno a loro, il costante pericolo, il vivere sempre sul chi va là; dall’altro, una sorta di battaglia interiore che li vede porsi mille domande, riflettere sulla scelta più importante di tutte, restare o andar via, evolvere e maturare nel corso della storia.
Leggere questo romanzo è stato un percorso faticoso, non posso negarlo. Spesso ho dovuto fermarmi e prendermi del tempo per riflettere, per apprezzare ciò che ho la fortuna di avere, un ambiente tranquillo in cui trascorrere la mia vita.
Attraverso le storie dei protagonisti del romanzo, l’autrice riesce a raggiungere il nucleo più intimo del lettore, lì dove alberga il senso di sicurezza e dove vengono alimentati sogni e speranze. E il merito di Selma Dabbagh sta sicuramente nell’essere riuscita con semplicità a rendere il lettore partecipe sia di un fatto storico che è, per citare Sabri, troppo incasinato per sbrogliarlo, sia del mondo interiore e delle vicende dei suoi personaggi. Non vi meravigliate, dunque, se leggendo vi sembrerà di camminare al fianco di Iman tra le strade di Gaza o al fianco di Rashid sotto la pioggia londinese!
Titolo: Fuori da Gaza
Autore: Selma Dabbagh
Genere: Narrativa
Casa editrice: Editrice il Sirente
Pagine: 369
Anno: 2017
Prezzo: € 18,00
Tempo medio di lettura: 10 giorni
Da leggere: Nella quiete della propria stanza.
L’autrice
Scrittrice britannica di origini palestinesi, Selma Dabbagh è nata nel 1970 a Dundee, Scozia. Il nonno di Selma, arrestato numerose volte dai Britannici per il suo impegno politico, lasciò la Palestina nel 1948. La famiglia si spostò prima in Siria e poi nel Regno Unito. Lettrice sin dall’età di otto anni, prima di concentrarsi sulla scrittura, Selma Dabbagh ha lavorato per molti anni come legale nel campo dei diritti umani e come avvocato dei passeggeri della Freedom Flotilla per Gaza. “Fuori da Gaza” è il suo primo romanzo, nominato dal “Guardian” libro dell’anno nel 2011.