(1)
il Sirente è un progetto editoriale nato alla fine del 1998 e originariamente impegnato nella pubblicazione di saggi e testi scientifici, vertenti principalmente sul diritto e la politica internazionale. A distanza di nove anni, nel 2007, la cooperativa editrice si è rivolta verso la letteratura, senza mettere da parte il suo tradizionale ambito di interesse. Attualmente, il progetto conta una collana di diritto e tre collane di letteratura: “Fuori”, “Lunal” e “Esordienti”. Con il Sirente, i suoi quattro soci intendono semplicemente diffondere idee da essi condivise. Tutto ciò è reso possibile anche grazie al supporto di un’ampia schiera di amici e amiche.
(2)
il Sirente “Fuori” si caratterizza come collana potenzialmente aperta. Essa attraversa zone d’ombra, nascoste o marginali, zone di frontiera. Zone in senso geografico, anzitutto, attraverso la scoperta di opere e autori di riconosciuto valore in patria o all’estero, ma scarsamente o per nulla noti in Italia: un modo di far luce sul panorama letterario internazionale, al di là dei nomi noti, a partire dalle opere “prime” di ciascun autore. Ogni opera di questa collana – e la scelta di pubblicarla – è da parte sua caratterizzata da un discorso al livello di linguaggio e di contenuti: l’interesse ricade sia su lavori situati su un piano di rappresentazione surreale o fantastica sia su lavori che si confrontano con il tema della marginalità, o, meglio, delle marginalità.
(3)
In questo quadro trovano collocazione i primi titoli della collana, provenienti per la maggior parte dal fecondo mondo della letteratura canadese, e in particolare della letteratura canadese francofona, oggetto spesso di una considerazione minore rispetto a quella anglofona. Troviamo qui autori come François Barcelo (Agénor, Agénor, Agénor e Agénor), Gaëtan Brulotte (La Rivelazione), André Carpentier (Taccuino sulla fine possibile di un mondo), Norman Nawrocki (L’Anarchico e il diavolo fano cabaret), ma anche le riflessioni dell’indimenticabile Pierre Clémenti sul sistema carcerario (Pensieri dal carcere), oltre ad attese novità dall’estremo oriente e dal centroamerica.
(4)
La collana ha una sua identità grafica, con la prima pagina del libro in prima di copertina e l’immagine – foto, disegno o elaborazione grafica – in quarta. Duplice l’obbiettivo di questa scelta: ricordare al lettore che afferri per la prima volta il volume rigirandolo tra le mani la non univocità del reale e consegnare subito in faccia (e in mano) al lettore quella che speriamo essere la sua prossima avventura.
(5)
Dedicata al mondo arabo contemporaneo e con ciò caratterizzata da una forte identità di contenuti è la neonata collana “Spicchi di Luna”. La sua “missione” è far conoscere in Italia le realtà del vicino e del medio oriente, le sue sofferenze, i suoi problemi, le sue energie. Realtà non soltanto letterarie, ma anche artistiche, con pubblicazioni dedicate alle correnti artistiche arabe, così poco note in Italia. In ambito letterario intendiamo offrire ai lettori le novità emergenti di queste terre, caratterizzate da un taglio moderno e da uno stile attuale, consapevoli che attraverso gli scrittori, gli artisti e gli intellettuali è possibile creare un ponte di dialogo e di scambio tra culture diverse. E appunto, sarà un viaggio nella sociologia urbana della capitale egiziana, Taxi di Khaled el-Khamissi, il primo titolo della collana.
(6)
La collezione di letteratura “Esordienti”, infine, vuole essere una porta aperta per le nuove voci in lingua italiana, con un’attenzione particolare alla poesia.