L’autistico e il piccione viaggiatore
“Geert tolse l’etichetta e mise il violino rotto sul tavolo. Studiò con attenzione le varie parti e lo spazio tra esse, attraverso il quale il suono si era propagato per oltre due secoli. Non pensò, come avrebbe fatto un vero costruttore di violini, al tipo di legno o alla tecnica con cui era stato assemblato, ma a quello spazio. Per lui il legno che lo circondava era il violino e lo spazio la musica”. Fin da piccolissimo, Geert ha dimostrato di non essere un bambino come gli altri, prende tutto alla lettera e ha difficoltà nelle relazioni sociali. La madre gestisce un piccolo negozio dell’usato dove Geert trascorre le notti ad assemblare fra loro gli oggetti più disparati e a riflettere sul loro possibile utilizzo. Quando trova un violino in pezzi, di cui ignora l’enorme valore, prova a ricostruirlo e lo fa in modo totalmente nuovo e originale. Non si renderà mai conto di quanto siano preziosi gli strumenti che è in grado di realizzare ma questa attività e il successivo incontro con un piccione che, nonostante i suoi tentativi di regalarlo, torna sempre da lui, gli cambieranno la vita.
Annalisa Brunelli, Accaparlante, 19/02/2017
Recensione del libro “L’autistico e il piccione viaggiatore” di Rodaan al Galidi, traduzione dall’olandese a cura di Stefano Musilli.