| AnsaMED | Martedì 25 settembre 2012 |
ROMA, 24 SET – Disoccupazione e marginalita’, condizione della donna araba nello spazio israeliano, ma anche sesso, religione, terrorismo e detenzione nelle carceri israeliane, pacifismo e costruzione del muro. Sono i tanti temi affrontati da Ala Hlehel, Muhammad Ali Taha, Hisham Naffa’, Suheir Abu Oksa Daoud, Raja’ Bakriyyah, Bashir Shalash – sei giovani scrittori palestinesi con cittadinanza israeliana – in ”Qui finisce la terra” (il Sirente, pp. 116, 10 euro). In questa antologia tradotta dall’arabo e curata da Isadora D’Aimmo, sono raccolte le voci di giovani autori le cui famiglie non hanno mai lasciato la propria terra, la Palestina. Anagraficamente divenute israeliane, le loro famiglie vivono la lacerante condizione di chi non puo’ dirsi esule perche’ tecnicamente mai andato via, ma e’ la sua patria, la Palestina, a non esserci piu’, essendo subentrato nello stesso territorio lo Stato di Israele. Eppure la Palestina continua a vivere nelle storie personali e collettive della minoranza palestinese.
Il volume sara’ presentato alla Feltrinelli di Milano, il 3 ottobre ore 18.00, nell’ambito di ‘Philastiniat‘, ovvero cose della e dalla Palestina: una finestra sul mondo dell’arte e della cultura palestinese, dalla letteratura alle arti visive, dal cinema alla fotografia, dalla poesia alla musica, che dal 3 al 6 ottobre prossimi sara’ ospitata in vari luoghi del capoluogo meneghino.