| PisaNotizie.it | Lunedì 24 ottobre 2011 |
La nota fumettista, scrittrice e blogger ha presentato i due volumi di “Amalgam” editi in Italia da il Sirente
Maya Zankoul, scrittrice, blogger, fumettista, esempio lampante di come il Medio Oriente non sia un unico cono d’ombra, come troppo spesso le informazioni, i racconti della stampa internazionale lo descrivono.
Nella giornata di sabato 22 ottobre, Maya Zankoul (giovanissima, libanese di nascita ma con trascorsi in Arabia Saudita e in Tunisia) ha presentato al pubblico del Pisa Book Festival i due volumi di “Amalgam” (pubblicati in Italia da il Sirente Editore), fumetto al limite dell’autobiografia che racconta la vita dalle parti di Beirut, ma i problemi, le contraddizioni, le speranze sono quelle di un pezzo di continente che sta attraversando, in questa fase storica, momenti di profondo cambiamento.
La protagonista del “Amalgam” è una ragazza di 23 anni, che non teme di parlare di corruzione, guerre di religione, maschilismo, classi sociali, con uno stile e un “piglio” innovativo e accattivante, che non ha mancato infatti, di attirare su di sé le attenzioni di buona parte del mondo arabo.
Blogger di “grido”, soprattutto in Libano dove la Zankoul vive, ha pubblicato i due volumi di “Amalgam” nel 2009 e nel 2010. Un precedente simile si era verificato in Egitto, dove quello che era nato come un semplice atto di accusa s’è trasformato nel celebre blog Wanna-b-a-bride, in cui l’autrice, Ghada Abdel Aal, ancora una volta una donna, raccontava le disavventure di una giovane single egiziana alla ricerca di un marito.
“Sono molte le contraddizioni che affliggono il Medio Oriente – racconta Maya durante la presentazione al Pisa Book – e tra queste ci sono senz’altro le differenze religiose e le conseguenti separazioni. Prima di nascere sei già musulmano o cristiano. Tutto questo deve finire. Le divisioni religiose non hanno più senso ormai”.
“Noi in Libano, ma anche in altre regioni del Medio Oriente – ha spiegato la Zankoul – viviamo una strana fase del ‘dopo’. Dopo la guerra, dopo la fine dei regimi di Tunisia e d’Egitto, dopo una crisi economica devastante. Combattiamo con il fatto che nelle nostre case l’acqua e la luce elettrica arrivino per tre ore al giorno. Ma lottiamo, anche con le armi dell’ironia e della satira”.