«I miracoli» di Abbas Khider al Salone del Libro di Torino
“I miracoli” di Abbas Khider, in anteprima nazionale al Salone del Libro di Torino dal 12 al 15 maggio.
Una moderna fiaba su rifugiati e immigrazione clandestina da una delle voci più promettenti della scena letteraria tedesca, il Best-seller e pluripremiato Abbas Khider.
I Miracoli un libro di Abbas Khider. Disegnato sulla falsariga dell’esperienza dell’autore in una prigione irachena e come rifugiato in Europa, “I Miracoli” è uno straordinario ponte tra oriente e occidente. Sul treno diretto a Monaco, Rasul Hamid trova un voluminoso manoscritto, leggendolo scopre che vi è narrata la sua storia…Rasul Hamid fuggito dall’Iraq e arrivato con mille peripezie in Germania. Donne attraenti, compagni rifugiati, periodi di lavoro illegale, miracoli e molti – felici – incidenti, condiscono la lettura. Il romanzo tragicomico, a volte perfino burlesco, di Khider è una moderna fiaba sui rifugiati. Sapore orientale e cruda realtà raccontata in modo diretto e senza vittimismi.
Abbas Khider è nato a Bagdad il 3 marzo 1973. Arrestato e detenuto, all’età di diciannove anni, sotto il regime di Saddam Hussein. Nel 1996 è fuggito dall’Iraq e ha vissuto in vari paesi come profugo clandestino. Dal 2000 vive in Germania dove ha studiato letteratura e filosofia. Ha vinto numerosi premi di poesia e letteratura, tra gli altri il premio Adelbert von Chamisso per il giovane auto- re più promettente nel 2010 e i premi Hilde Domin e Nelly Sachs nel 2013.
Lo troverete, fresco di stampa, presso lo stand J158 – il Sirente – Padiglione 2 – Salone del Libro di Torino dal 12 al 15 Maggio.
Eccovi un assaggio
I miracoli
(traduzione dal Tedesco di Barbara Teresi)
Giuro su tutte le creature visibili e invisibili: ho sette vite. Come un gatto. Anzi no, ne ho addirittura il doppio. I gatti potrebbero diventare verdi dall’invidia. Nella mia vita i miracoli sono sempre accaduti all’ultimo minuto. Io ci credo, ai miracoli. A queste insolite eccezionalità per le quali semplicemente non c’è altra definizione. Uno dei misteri della vita. Questi miracoli hanno molto in comune con le coincidenze, ma non posso neppure definirli coincidenze perché queste ultime non capitano di frequente. Un caso è un caso, per banale che possa suonare. Si può parlare di una, massimo due grandi casualità nella vita, ma non certo di una gran quantità di avvenimenti fortuiti. Ci sono quindi eventi che sono miracoli, e non coincidenze: così mi permetto di teorizzare, pur senza seguire una logica aristotelica. Non sono una persona superstiziosa, non credo all’ultraterreno né all’occulto. Nel corso della mia vita ho, per così dire, sviluppato il mio personale orientamento religioso, adatto a me soltanto. Assolutamente individuale. Ad oggi, per esempio, io venero gli pneumatici. Sì, i copertoni delle auto! Per me non sono soltanto i piedi delle macchine, sono angeli custodi. Lo so, non deve suonare del tutto sensata come affermazione, dato che molta gente ci ha lasciato la vita, sotto gli pneumatici. Ma uno pneumatico può anche salvarti la vita. Ed è così che ha avuto inizio il primo miracolo. Ero a Baghdad, in carcere. Trovarsi in galera a Baghdad non è affatto un miracolo, e negli anni Novanta era perfettamente normale. Mentre ero lì… per continuare la lettura qui