Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra di Sumia Sukkar
Editrice Il Sirente ha pubblicato Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra, di Sumia Sukkar (traduzione di Barbara Benini). Non si tratta di una serie di racconti ma di un romanzo che della forma breve ha lo stile essenziale.
È un libro diretto, senza fronzoli, che racconta in modo originale il dramma siriano attraverso lo sguardo di un giovane affetto dalla sindrome di Asperger. Adam e la sua famiglia vivono le profonde sofferenze di un intero popolo, sofferenze descritte in modo empatico sotto forma di reportage letterario (una sorta di candido new journalism), da chi la guerra non la capisce e attraverso la propria creatività e la propria innocenza tenta inconsapevolmente di dare speranza a chi lo circonda. Scritto quando l’autrice aveva solo ventuno anni, Il ragazzo di Aleppo che ha dipinto la guerra, è un romanzo dal linguaggio semplice e leggero, capace di narrare profonde ingiustizie e dinamiche familiari e sociali devastate da un conflitto che sembra non avere fine. Un testo utile, a mio avviso, per i lettori più giovani, spesso disinteressati a forme di saggistica pomposa e arzigogolata.
Dall’articolo Appunti da un bordello turco (passando per New Orleans, Aleppo e Bucarest) di Lorenzo Mazzoni pubblicato il 29 novembre 2016 su il Fatto Quotidiano