Chiarastella Campanelli, “Altriarabi” (9 marzo 2008)

Taxi. Le strade del Cairo si raccontano : Kaled Al Khamissi
TAXI. LE STRADE DEL CAIRO SI RACCONTANO di Khaled Al Khamissi

Prendere un taxi al Cairo

di Chiarastella Campanelli, “Altriarabi” (9 marzo 2008)

Prendere un taxi al CairoEcco un piccolo prontuario da tenere alla mano se intendete avventurarvi in un viaggio in Egitto fai da te… Tra i vari mezzi di trasporto messi a disposizione dalla grande metropoli egiziana, il taxi è sicuramente il mezzo più semplice. In qualsiasi giorno della settimana a qualsiasi ora della giornata, dovunque voi vi troviate ci sarà sempre un taxi che vi passerà davanti pronto a fermarsi appena gli farete un minimo gesto della mano… a meno che non siate estremamente sfortunati. La prima cosa da fare appena un taxi si ferma, dopo un breve saluto che potrebbe suonare “Assalamu aleikum” (che la pace sia con te) che agli egiziani fa sempre piacere, senza troppi preamboli (posizionandovi se siete una donna sola nel sedile retrostante e se siete un uomo nel sedile accanto al conducente), comunicategli la meta che intendete raggiungere. In Egitto non esiste un vero e proprio tariffario da seguire per il pagamento della corsa. In genere le persone si basano su dei prezzi convenzionali non scritti che si apprendono dopo un lungo periodo di permanenza e che variano a seconda delle condizioni del traffico e sicuramente a seconda di che tipo di cliente si siede nel taxi, i turisti hanno sempre dei prezzi maggiorati, è per questo che conviene non sfoggiare guide, occhiali da sole e macchine fotografiche, ma adattarsi agli usi del posto..contando sul fatto che nel 50% delle volte un italiano, specialmente se meridionale, potrebbe essere confuso con un abitante del luogo. Possiamo orientativamente dire che la tratta aeroporto – centro città costa dai 40 ai 50 pound, partendo dall’aeroporto conviene sempre prima della corsa accordarsi con l’autista sul prezzo della tratta, agli egiziani, come alla grande maggioranza degli arabi piace molto contrattare e molte volte se il cliente non tratta viene considerata persona di poco conto, più sarete tenaci e più riuscirete a farvi fare un prezzo ragionevole, o almeno il prezzo giusto per la corsa. In città una piccola tratta di 4/5 km, per esempio dall’isola di Zamalek al Midan Tahrir (Museo egizio), costa non più di 5 pound. Non lasciatevi intimidire da discorsi tesi ad impietosirvi, se sapete di aver pagato il prezzo giusto scendete sicuri di voi stessi chiudete la portiera e salutate anche se magari da alcuni tassisti arriveranno una valanga di maledizioni….pensate però che la professione del tassista al Cairo è stancante è difficile e se potete permettervi qualche lira in più che per voi sono pochi centesimi al tassista cambierà la giornata. Prendere un taxi al Cairo è sempre un’avventura che potrebbe essere assolutamente divertente, interessante, piacevole o il vostro più brutto ricordo. La gamma degli autisti è molto varia, spaziano da colti laureati ad analfabeti. Alcuni sanno bene l’inglese, altri qualche parola, con altri ancora se non conoscete qualche parola di arabo sarà assolutamente impossibile comunicare. Gli egiziani sono dei grandi intrattenitori, cantastorie formidabili, ma se siete nella giornata no in cui non vi va di parlare, ma solo contemplare il paesaggio dell’affascinante Cairo il conducente capirà all’istante e alzerà di buon grado l’audio della radio per farvi assaporare il Cairo al ritmo di musica araba….o prediche religiose se siete meno fortunati. Se siete invece vogliosi di conversare, sicuramente la prima domanda sarà: “da dove viene?” E a quel punto rispondere che siete italiani andrà a vostro favore, gli egiziani hanno un’estrema simpatia per gli italiani che considerano molto simili, vi diranno “Ahsan an-nnasuu” (la gente migliore) e inizieranno a parlare di qualche calciatore, se non vi intendete di calcio fate finta di essere buoni intenditori per non togliere il tono allegro della conversazione. Se malauguratamente il tassista vi chiede di che religione siete avete due opzioni: cristiani o musulmani, se non volete essere vittime di prediche su paradiso e fine del mondo è meglio non dire che siete ebrei o atei perché tenteranno in tutti i modi di convincervi che l’Islam è l’unica religione, chiaramente se il tassista è musulmano, difatti al Cairo c’è una buona minoranza di cristiani coopti ortodossi….ve ne accorgerete guardano il polso dell’autista, se ha una piccola croce tatuata è sicuramente un cristiano. Buon viaggio! e quando scendete non dimenticatevi di ringraziare “Shuukran” e di fare qualche buon augurio al tassista, come “rabbina maak” (Egiziano colloquiale “che Dio sia con te”).

Taxi. Le strade del Cairo si raccontano : Kaled Al KhamissiL’ultimo consiglio, che vi do di cuore, prima di partire o appena tornati leggete “Taxi. Le strade del Cairo si raccontano” di Khaled Al Khamissi (Editrice il Sirente, 2008)… vi catapulterà di colpo nel fascinoso caos della grande metropoli, regalandovi ottimi spunti per il prossimo viaggio o offrendovi qualche ricordo che pensavate dimenticato del vostro ultimo viaggio al Cairo.

Diventato ormai un classico della letteratura Egiziana contemporanea, “Taxi. Le strade del Cairo si raccontano” è viaggio nella sociologia urbana della capitale egiziana attraverso le voci dei tassisti. Una raccolta di storie brevi che raccontano sogni, avventure filosofiche, amori, bugie, ricordi e politica. I tassisti egiziani sono degli amabili cantastorie che, con disinvoltura, conducono il lettore in un dedalo di realtà e poesia. Autentico ritratto di un paese a ridosso del crollo di un’epoca, “Taxi. Le strade del Cairo si raccontano” è stato scritto nel 2007, considerato il primo libro di successo scritto in dialetto egiziano ha lanciato una nuova tendenza letteraria. A oggi è tradotto in dieci lingue.

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