Descrizione
[st_icon name=’quote-left’ size=’icon-1′ color=” type=’normal’ background=” border_color=” align=’ss-none’ icon_spin=’no’]”Devi leggerla subito. È una storia che lascia il segno. Qui c’è carne viva…”[st_icon name=’quote-right’ size=’icon-1′ color=” type=’normal’ background=” border_color=” align=’ss-none’ icon_spin=’no’] [st_divider_dashed] La narrazione, con ritmo incalzante, trasforma una storia di cronaca italiana (il sequestro De André-Ghezzi) in una riflessione articolata sul male che si insinua, subdolo e strisciante, tra le pagine della vita di una apparentemente normale famiglia di provincia: come un serpente che prima o poi ti morderà, un lupo famelico dagli occhi di fuoco, o una martora, scaltra e sfuggente. Sullo sfondo è una Italia pre-digitale, quella degli anni di piombo e dei sequestri, di una criminalità sempre meglio organizzata, ma allo stesso tempo di un Paese effervescente e vitale, dove le idee e il denaro girano sempre più velocemente, in un vortice che porta benessere e disgrazia a momenti alterni; la Sardegna delle Barbagie e la Toscana rurale e immaginaria di un piccolo paese dalle atmosfere medioevali e quella marittima della costa elbana. |
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[st_divider_text position=’left’ text=’Autore / Author’] [st_divider_dashed] Alessandro Bosi (Portoferraio, Isola d’Elba 23 marzo 1970) è nato e cresciuto all’Elba, dove vive da sempre e dove ha lavorato fin da giovane come assistente ai bagnanti, “cercando di stare sempre più vicino possibile al mare”. Dalle campagne di Capoliveri, dove risiede con la moglie e dove ha scritto il suo primo libro, si allontana sempre meno col passare degli anni; ma quando lo fa sceglie sempre altre isole, dove poter godere del sole e del mare anche in inverno. Scrive per passione e per “la necessità di esprimere un pò di tutta quella fantasia che si accumula vivendo”… |
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