| ANSAmed | Venerdì 23 aprile 2010 |
Dalla rete – un non-luogo in cui potere esprimere liberamente il proprio pensiero – al romanzo. E’ la scelta compiuta dal giovanissimo Ahmed Nàgi, classe 1985, blogger incallito e redattore di ‘Akhbar Al Adab’, prestigiosa rivista culturale diretta dal decano degli scrittori egiziani Gamal Al-Ghitani. Si intitola ‘Rogers‘, il volume che la piccola casa editrice il Sirente porta in libreria in questi giorni, per la collana AltriArabi.
Pubblicato in Egitto nel 2007, Rogers e’ il secondo romanzo di successo scritto da un blogger egiziano, dopo ‘Essere Abbas el Abd’, scritto da Ahmed el Aidi, autore considerato unanimemente il precursore di questa nuova letteratura ‘metropolitana’, accolta dalla critica e dagli scrittori conservatori con toni assai polemici.
Difficile in realta’ capire quale sia la trama di Rogers, ammettono gli stessi editori: perche’ i cinque capitoli e le storie che lo compongono potrebbero tranquillamente essere scombinati e ricomposti in altre miriadi di combinazioni.
Partendo dall’album ‘The wall‘ dei Pink Floyd, ”Nàgi ha creato un’opera che si colloca nel reale metropolitano contemporaneo, pur mantenendo legami con elementi leggendari e fiabeschi”. Il protagonista di Rogers e’ un ex-combattente di una fantomatica guerra contro i masochisti che ripercorre la propria vita dall’epoca della scuola fino alla vittoria finale, non in un ordine cronologico tradizionale, piuttosto secondo il ritmo e le associazioni mentali che scaturiscono dall’ascolto di ‘The wall‘. Le due opere sono infatti intimamente legate da questa temporalita’ scandita dall’album e dallo stesso ordine dei suoi pezzi musicali. Storie, desideri, visioni causate dal consumo di hashish e alcol catapultano il lettore in luoghi irreali e in situazioni fantastiche. Il muro, ‘The wall‘, rappresenta l’incomunicabilita’, l’alienazione, la follia.
Nell’intenzione del giovane blogger c’e’ quindi la volonta’ di raffigurare un’allegoria della societa’ sviluppata attorno all’ipotetica costruzione di un muro oppressivo e invalicabile che circonda l’individuo. Un libro – commenta il Sirente – ”per chi e’ pronto a scoprire le fantasie, le utopie, gli idealismi, ma anche le frustrazioni di un ventenne egiziano”.
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