| Corso Italia News | Venerdì 21 febbraio 2014 | Simona Ciniglio |
Gli eventi ucraini di questi giorni riempiono di apprensione noi e i numerosi cittadini ucraini residenti in Campania. La situazione è ancora critica, in attesa che il primo ministro Yanukovic, personaggio che si è dimostrato inaffidabile, accetti e dia prova di un reale accordo per riportare la calma.
L’Ucraina, non dimentichiamolo, è il più grande Stato europeo per estensione (se si esclude la Russia), la cui identità – europea o asiatica – è sempre in discussione. Con quasi cinquanta milioni di abitanti, ricco di risorse anche naturali, l’Ucraina si trova geopoliticamente in una posizione delicatissima tra l’area di influenza europea e quella russa.
Per capire qualcosa di più di quanto sta accadendo in questo colosso dell’ex Unione Sovietica, di cui in Italia abbiamo una rappresentazione spesso stereotipata – c’è anche chi lo confonde con la Russia – può essere utile tornare a leggere un interessante libro, forse l’unico del genere pubblicato in Italia sull’Ucraina. Si tratta di un libro di piacevole lettura, che ci restituisce l’immagine di un Paese complesso, dalla ricca storia, lontanissimo dalla piattezza e dal grigiore di certi clichés.
“Ucraina terra di confine. Viaggi nell’Europa sconosciuta”, uscito in tempi non sospetti per i tipi de Il Sirente , e scritto da Massimiliano Di Pasquale , giornalista che si sta spendendo molto in questi giorni per spiegare la complessa situazione del Paese, è un incrocio tra un saggio storico, politico e culturale, un libro di viaggio e una guida. Del saggio ha le numerose digressioni in cui l’autore spiega le origini delle fratture già presenti in epoca sovietica, emerse poi nel 2004 con la Rivoluzione arancione e riapparse sotto forme più radicali con la crisi odierna.
Ma l’autore non si sofferma solo sugli aspetti politici, narrandoci anche attraverso aneddoti biografici la ricchezza letteraria e artistica dell’Ucraina, dove hanno visto i natali, tra gli altri, Józef Teodor Nałęcz Konrad Korzeniowski, più noto come Joseph Conrad, o Vasilij Grossman, autore del monumentale“Vita e destino”. È in Ucraina che si trovano città come Leopoli con i suoi bei caffè asburgici o Odessa, quest’ultima rimasta scolpita nell’immaginario con la sua scalinata nella Corazzata Potemkin di Ejzenštejn. È ancora in Ucraina che si possono ammirare i monasteri ortodossi di Pochayiv e di Kyiv, le facciate secessioniste di Chernivtsi e il gotico stalinista di Zaporizhzhya.
Attraverso un percorso lungo ventinove capitoli, ciascuno dei quali copre una città o una regione, Massimiliano Di Pasquale ci fa anche parlare con gli ex dissidenti che hanno lottato per l’indipendenza dall’URSS, con scrittori dalla cui immaginazione sta nascendo la nuova letteratura nazionale, con gente comune che gli parla dei progetti e delle aspettative per il futuro; ci accompagna nei luoghi letterari di Gogol e di Chekhov e nelle miniere del Donbas nell’est estremo del Paese, tra le foreste di betulle di Zhytomyr dove si è sviluppata l’industria aerospaziale sovietica e ha preso vita il progetto Sputnik, nelle spiagge di Yalta e nei villaggi hutsul di Yaremche.
Il libro è un viaggio che racconta dunque una nazione composita da un punto di vista geografico (dalle steppe, alle regioni montuose alle coste del Mar Nero e della Crimea dal mite clima mediterraneo) ma anche etnico (in Ucraina dialogano le culture ebrea, polacca, armena, tatara, asburgica).
Ucraina “terra di confine” dunque, come suggerisce il titolo del volume cogliendo la radice etimologica del nome (u krajina, al margine).
Ad aprire e a chiudere il libro, la prefazione di Fernando Orlandi del Direttore del Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale, e la postfazione di Oxana Pachlovska, docente di slavistica presso l’Università La Sapienza di Roma.